Manutenzione auto senza false promesse

Fonte foto: www.autopareri.com

Deflettori d’aria: nostalgia vintage o reale utilità?

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Fino alla metà degli anni ’80, dilagavano sulle auto i deflettori d’aria laterali (quelle appendici sagomate trasparenti che incorniciano il profilo del cristallo laterale delle portiere anteriori).

In quel periodo la maggior parte delle auto non avevano il condizionatore e per un po’ di refrigerio occorreva viaggiare con i finestrini aperti. In questo modo si formavano dei flussi d’aria che aumentavano resistenza e consumi.

Oltre a sembrare delle “orecchie da elefante”, i deflettori avevano il compito di deviare il flusso d’aria lontano dai fianchi delle auto. I profili laterali sembravano veri e propri “paesaggi montuosi” con spigoli, sporgenze e scalini tra le diverse superfici simili a quelle di un veicolo militare.

Esistevano anche delle eccezioni, ad esempio l’Audi 100 del 1983, la prima auto di serie ad avere un Coefficiente di Penetrazione Aerodinamica di soli 0,30 contro una media di 0,35.

Da anni (causa anche l’antiestetica) i deflettori d’aria sono spariti. Climatizzatori a buon mercato e linee più pulite offrono una valida soluzione al problema aerodinamico. Tutti aspetti positivi? Non proprio. Nel frattempo sono sorti nuovi problemi.

Problema #1: La forma delle auto

Oggi i cristalli laterali hanno una inclinazione notevole, si curvano molto verso l’interno, nella parte superiore. Inoltre finiscono a livello delle altre lamiere dell’auto facendo sparire i canali di scolo che percorrevano il tetto.

Cosa comporta? L’assenza di un ostacolo all’acqua che dall’alto, con il finestrino aperto, penetra dentro l’abitacolo bagnando pulsantiere dei finestrini, braccioli e sedili.

In caso di pioggia è impossibile viaggiare con i finestrini semi aperti, anche se in questo modo è più facile spannare i vetri.

Di sicuro la presenza dei deflettori eviterebbe la caduta diretta dell’acqua dai cristalli. Inoltre, anche se climatizzate, le auto sono tornate a viaggiare con i finestrini aperti. Forse causa della crisi economica o il troppo tempo passato dentro l’abitacolo, il climatizzatore viene usato con più moderazione.

Problema #2: Aumentano i consumi

Considerando le superfici vetrata delle auto moderne, maggiori rispetto al passato, un’apertura di pochi centimetri del finestrino crea turbolenza d’aria e resistenze con ricadute negative sui consumi.

Per questo motivo consiglio ancora oggi l’uso dei deflettori che ridurrebbe parzialmente questi fenomeni.

Conclusione

Il deflettore aria omologato garantisce un’ottima tenuta dei materiali e una sagoma non pericolosa al contatto. E’ importantissimo controllare periodicamente fissaggio e posizionamento perché una posizione errata creerebbe interferenze con la corsa del cristallo laterale sulle proprie guide.

Chi di voi usa ancora i deflettori aria?

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3 commenti su “Deflettori d’aria: nostalgia vintage o reale utilità?”

  1. Qui in Italia sono un po’ in disuso, ma esistono nazioni, vedi il Giappone, dove il 99% delle auto li ha, sia davanti che dietro.

  2. Ciao a tutti, io ho acquistato nel 2014 un Opel Antara e ho messo i deflettori ant. e post. i passeggeri erano contenti specialmente se pioveva potevano aprire un po il finestrino e non vedersi colare acqua all’interno. Anche se il consumo aumenta un pò fa niente ma i miei passeggeri erano soddisfatti. Io gli ho sempre usati su tutte le auto dal 1977 fino ad oggi. L’unica auto che non li ho messi è la mia Fiat 500 L d’epoca, ciao a tutti

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