Negli ultimi dieci anni abbiamo scritto vari articoli sui filtri antiparticolati. Il primo nel 2009 dove noi stessi eravamo perplessi su questo sistema di anti inquinamento. Successivamente, grazie alla collaborazione con dei tecnici abbiamo spiegato i limiti delle revisioni auto. In alternativa all’omissione fuorilegge di Fap e Egr davamo soluzioni su come conviverci senza infrangere la legge.
Qui in basso trovi la versione video di questo articolo. Se preferisci invece leggerlo, continua con la lettura.
I soliti stolti ci hanno insultato in ogni luogo virtuale (Facebook, qui sul blog, tramite email, sotto ai nostri video). Credendosi più furbi – e tecnicamente preparati – incitavano altri automobilisti nel rimuovere filtri e valvole EGR aggiornando le centraline. In particolare su YouTube nei commenti di questi due video.
In questo, addirittura davamo dei validi suggerimenti.
Nel frattempo in rete gli automobilisti divulgano false soluzioni.
Come facevano le auto diesel senza FAP a superare la revisione?
Come già anticipato prima, negli anni, ispettori e tecnici ci hanno spiegato come le auto senza fap riescono a superare i test durante la revisione ministeriale. L’esito positivo non era frutto esclusivamente di alcuni meccanici compiacenti ma soprattutto di una negligenza (sicuramente voluta) delle istituzioni. Più volte è stato dimostrato che un opacimetro non può misurare il particolato ma valutare solamente la fumosità.
Cosa cambierà presto per le auto diesel “illegalmente modificate”?
Recentemente la Commissione Europea, accogliendo una petizione della Polonia, ha dichiarato che interverrà contro abusi e violazioni sulle auto diesel. Cambieranno i sistemi di controllo nei centri revisione che verranno dotati di misuratori di particolato (in verità già esistenti ma mai utilizzati).
Pertanto, se avete tolto il filtro antiparticolato dalle vostre auto, avrete solo due possibilità:
- Ripristinare l’auto rimontando filtro antiparticolato, valvola Egr, mappatura ecc.
- Acquistare una nuova auto
Ripristinare un’auto (furgone o pullman) comporta una notevole spesa che per molti sarà certamente superiore al valore di mercato della vettura. Non dimentichiamoci che in Italia (ma anche nel resto del continente europeo) circolano ancora molte auto “defappate” immatricolate nel 2008 (12 anni è l’età media del parco auto circolante italiano). Alla spesa per il ripristino occorrerà valutare anche altri aspetti: carrozzeria, motore, interni ecc.
Secondo noi l’intento della UE è spingere gli automobilisti verso l’acquisto di nuove vetture sperando di ridare vigore al mercato del nuovo. Probabilmente proponendoci quei veicoli elettrici – guarda caso – tanto promossi dalla stessa Unione Europea. Oppure condannandoci al carsharing perenne. Oltretutto, tenteranno di vincolare i futuri “proprietari” con delle finanziarie che – con gli imminenti aumenti dei tassi di interesse da parte delle banche centrali – insieme ai mutui diverranno insostenibili scoraggiando totalmente il possesso di un auto.
Sarà difficile disfarsi di un’auto con il filtro antiparticolato omesso o svuotato. I commercianti faranno molta attenzione e richiederanno sicuramente autocertificazioni e controlli tecnici prima di ritirarle. Quelle sprovviste di Fap – come da noi anticipato anni fa – si svaluteranno enormemente.
Come gli automobilisti che si credevano furbi modificando le proprie auto diesel sono finiti dentro la “tonnara” della Commissione Europea
Davvero pensavate di continuare a circolare impunemente con le vostre auto diesel modificate? Molti automobilisti blateravano serenamente come fosse impossibile individuare i veicoli senza filtro antiparticolato. Personalmente, da sempre, l’ho ritenuta una trappola. Da appassionato di pesca, mi viene in mente la tonnara dove le reti fermano la corsa dei tonni per poi indirizzarli verso la “camera della morte” (proprio così viene denominata).
A breve, anche coloro che ingenuamente hanno modificato le proprie auto diesel, faranno la stessa fine.
Spesa per “regolarizzare” un auto diesel a cui è stato tolto il Fap
Ma ora facciamo un esempio pratico della spesa economica che dovrete affrontare a breve per “regolarizzare” la vostra auto diesel: BMW Serie 1 125d 2.0 del 2015. Il filtro antiparticolato costa € 1.626,10 + IVA mentre il radiatore Egr € 576,93 + IVA. Aggiungeteci manodopera e mappatura della centralina. Se avete il serbatoio ADBlue danneggiato ed isolato, allora aggiungete altri € 300 (ricambio usato!). Essendo un veicolo del 2015, sicuramente il gioco varrà la candela. Probabilmente cercherete dei ricambi rigenerati a prezzi più convenienti. Comunque, di questi tempi è pur sempre una spesa non di poco conto per poter semplicemente circolare.
Invece su una Fiat 500 II 1.3 MJTDF del 2008, il filtro antiparticolato originale Fiat costa € 2.283,60 + IVA mentre una valvola EGR revisionata costa dai € 130,00 + IVA fino ai € 170,00 + IVA. Potrete anche risparmiare qualcosa acquistando prodotti commerciali o equivalenti ma con manodopera e mappatura la spesa finale supera il valore dell’auto. Soluzione? Recarsi all’autosalone con una copia dell’ultima busta paga (sempre che ne abbiate una!)
Inoltre alle prossime revisioni certamente richiederanno le ricevute dei precedenti controlli dei gas di scarico assieme ad una dichiarazione del filtro antiparticolato attivo. Sbagliate se ritenete improbabile questo scenario. Molti autoriparatori di nostra conoscenza stanno già avvertendo i propri clienti.
Siete nel panico? Be’, riprendete fiato ed iniziate a ragionare. Se avete un vecchio veicolo, valutate il caso di ripristinarlo e circolarci ancora qualche anno. Ovviamente dipenderà dalle vostre disponibilità economiche. Purtroppo la trappola è stata studiata bene. Bruxelles, prima di strizzarvi, ha atteso la crisi economica innescata con la pandemia a cui poi si è aggiunta la guerra in Ucraina (quest’ultima in verità innescata negli ultimi otto anni) con l’impennata delle materie prime oltre a cibo e carburante. In poche parole, ora che siete entrati, chiuderanno la tonnara.
Capire come convivere con un auto diesel con filtro antiparticolato
Quando si acquista un’auto diesel dotata di filtro antiparticolato occorre fare valutazioni accurate che vadano oltre le motivazioni puramente emozionali. Dovete capire che questo motore è progettato per percorrere giornalmente lunghe distanze. Se la vostra percorrenza è di 5/10 km in città, allora vi conviene la benzina, l’ibrido oppure il gas. Bisogna inoltre fare molta attenzione alla manutenzione. Ci sono degli accorgimenti tecnici ancora sconosciuti a molti meccanici.
L’autoriparatore deve cambiare atteggiamento e non consigliare la mappatura della centralina con lo svuotamento del Fap. Spariranno certamente quelle aziende con sede legale all’estero che propongono reti di officine “specializzate” (virgolette non a caso) nella rimozione dei Fap. Negli anni, troppi ingenui le hanno ingrassate con i propri soldi violando palesemente il Codice Penale mentre queste proliferavano lontane dalla giurisdizione italiana.
Oggi esistono moderni sistemi di pulizia dell’impianto di scarico. Nella nostra rete di autofficine sicure selezionate e controllate, stiamo inserendo strutture attrezzate in grado di prevenire i problemi causati dai filtri antiparticolati. Ma state ugualmente in allerta. Su questo tipo di manutenzione si utilizzano decarbonizzatori particolari che molte autofficine non posseggono. Alcuni non sono affatto validi in quanto non hanno la potenza sufficiente per generare la quantità di gas necessaria per pulire anche il filtro antiparticolato. Fate attenzione perché potreste affrontare una spesa inutile che di questi tempi sarebbe il caso evitare.
In questi mesi stiamo lavorando per sostenervi. Il lockdown non ci ha certo aiutato in quanto bastava un solo contagiato per far chiudere un’intera struttura. Pertanto seguite lo sviluppo della nostra rete di assistenza restando iscritti a questa lista. Se dovete richiedere un’intervento presso una delle nostre officine affiliate compilate il modulo di accettazione inserendo nel campo note il vostro problema.
Mentre, se siete autoriparatori e volete capire come diventare competitivi nel vostro settore senza mettere nei guai i clienti, ascoltate questa trasmissione radiofonica.