Il mese di marzo è stato caratterizzato dal fenomeno dei “danni da buche stradali” con diversi incidenti ed esorbitanti costi di riparazione per le auto. In Italia, città come Roma, tutta la periferia e località adiacenti, mostrano tratti stradali ad alto rischio. Parliamo anche delle buche ricoperte dalla pioggia e quindi impossibili da evitare.
Non è mia intenzione parlare di politica e gestione dei fondi pubblici. Analizzerò invece tutti i componenti dell’auto che possono danneggiarsi a causa delle buche. Di seguito due foto che fatte con il mio smartphone.
Ora entriamo nel dettaglio e vediamo tutti i danni (non percepiti subito) causati dalle buche e dal manto stradale danneggiato e cosa fare prima che la situazione degeneri proseguendo a guidare la tua auto.
Capirlo, ti eviterà un’improvvisa e costosa spesa di riparazione.
Cerchi e pneumatici
Questi due componenti sono i primi ad essere chiamati in causa. Molto spesso il loro danneggiamento avviene anche a velocità ridotte soprattutto su cerchi in lega e pneumatici con la spalla molto bassa. La ricostruzione di un cerchio in lega (sempre se ritenuta possibile) può costare dalle 100 fino alle 200 euro (intervento che comprende raddrizzatura e verniciatura). Ma in caso di crepe estese l’unico rimedio è la sostituzione completa (con un buon usato o direttamente con il nuovo).
Per il cerchio in ferro il danno economico è maggiormente limitato. Se il pneumatico non subisce tagli, è possibile raddrizzare alla buona il cerchio con dei colpi di mazzetta. Successivamente rimettere in pressione la ruota e procedere verso il primo gommista per un controllo approfondito.
Qualora venisse tagliato uno degli pneumatici, quasi certamente sarà necessario cambiare totalmente la coppia per non doversi ritrovare con dei battistrada diversamente consumati sullo stesso asse (diverso il discorso se sostituisci da poco le gomme).
Equilibratura e convergenza sono obbligatorie!
Meccanica e carrozzeria
Purtroppo i danni non si limitano solamente alle gomme e ai cerchi. L’impatto con una buca, specialmente a velocità sostenuta, provoca danni ingenti all’avantreno con ripercussioni alla carrozzeria e al cambio.
L’avantreno di un’auto è composto da:
- braccio sospensione;
- barra stabilizzatrice;
- biellette barra stabilizzatrice;
- ammortizzatore;
- fusello;
- semiasse;
- scatola sterzo;
- testine dello sterzo;
- coppa olio.
Di seguito lo schema grafico di un avantreno e retrotreno di una Grande Punto 1.3 Mltj.
Per quanto riguarda la meccanica, il primo componente danneggiato solitamente è il braccio oscillante, seguito poi dall’ammortizzatore. Purtroppo nei casi estremi i danni aumentano coinvolgendo anche barre stabilizzatrici e testine della scatola sterzo. La prima evita il coricamento laterale dell’auto durante le curve ed il rollio delle ruote quando non sono allineate tra di loro. E’ composta in acciaio elastico e unisce le sospensioni al telaio. Proprio per la sua elasticità, il danneggiamento avviene in caso di impatti abbastanza gravi.
Il braccio della sospensione invece ha una forma a triangolo scaleno dove uno dei vertici è collegato al fusello attraverso una testina oscillante e gli altri due al telaio mediante due Silent Block. Per piegarlo occorre prendere una notevole buca a velocità sostenuta. Cosa diversa invece per l’ammortizzatore che – vista la sua struttura – si deforma facilmente.
Prendendo una buca e rompendo solo la gomma, bisogna richiedere un controllo della convergenza. Durante le fasi di regolazione sul ponte è possibile individuare eventuali componenti di meccanica piegati anche di pochissimi millimetri. Capita spesso che per ridurre i costi, l’automobilista richieda solo il cambio dello pneumatico o del cerchio. Ma qualora fosse storto un braccio della sospensione in poco tempo si rovinerebbe il battistrada della gomma.
Faccio un esempio di reale vita vissuta.
Qualche giorno fa, tornando a casa, in vari punti della strada notai dei cerchi piegati abbandonati. Addirittura anche un passaruota (o parasassi). Purtroppo non mi sono potuto fermare per scattare una foto. Ma vedendo l’enorme buca (quindi una voragine), deduco che l’auto viaggiasse a velocità elevata. Do quasi per certo che sia stata rimossa con carroattrezzi. Per far saltare un passaruota, quasi sempre l’avantreno viene dilaniato. Inoltre, molto probabilmente è stato danneggiato anche il parafango con il paraurti in quanto collegati al passaruota.
Sulle vetture con l’asseto molto basso si rompe il paraurti fino ad arrivare alla coppa dell’olio. Per esperienza personale in officina, a Roma vidi coppe dell’olio rompersi colpendo solo le radici di qualche pino. Figuriamoci con buche di grosse entità!
Come richiedere il rimborso al comune dove è avvenuto l’incidente
Se finite in una buca e rompete anche la sola gomma, chiamate subito la Polizia Municipale. E’ senza dubbio una prassi noiosa e lunga che – spesso – vi costringe ad attendere ore interminabili. Ma occorre il verbale compilato dai vigili con la dinamica dell’incidente, le foto dell’auto e della buca.
Fatevi rilasciare dal gommista o dal meccanico la ricevuta (o fattura) dei lavori eseguiti per ripristinare l’auto. Interventi “in nero” non fatturati non verranno contemplati nella richiesta di risarcimento. I moduli sono disponibili nei siti ufficiali dei comuni di appartenenza. Potete comunque recarvi direttamente al comune in modo da consegnare subito anche la documentazione completa.
Alcuni miei conoscenti hanno ottenuto il risarcimento a distanza di sei mesi ma meglio tardi che mai.