Più volte su questo blog abbiamo parlato di quanto sia importante verificare prodotti, servizi e confrontarne i prezzi, specialmente sui ricambi aftermarket.
Nella maggior parte dei casi vi abbiamo spinto a cercare prodotti originali con il marchio del produttore del componente (ricambio aftermarket), che quasi sempre ci consentono di risparmiare (e non poco) rispetto a ciò che spenderemmo acquistando il medesimo prodotto con il marchio della casa automobilistica (che non produce ricambi ma li acquista dal componentista).
Nel mercato indipendente esiste comunque un offerta differenziata; il componente può essere messo sul mercato indipendente, sia dal produttore che lo produce per la casa auto, sia da un soggetto (molto spesso un distributore non produttore) che lo produce per il solo mercato indipendente. Ciò significa che quest’ultimo mette sul mercato un prodotto che non è lo stesso utilizzato in primo impianto dalla casa auto (comunemente chiamato “ricambio commerciale“).
A tal proposito va comunque fatta una precisazione: alcuni produttori auto hanno messo in gamma per la parte ricambi, prodotti che non sono gli stessi utilizzati in primo impianto (cercano maggiore redditività o competitività soprattutto per le vetture di “cessata produzione”).
Ma torniamo al mercato indipendente. I produttori di ricambi alternativi (non identici al prodotto di primo impianto) possono essere occidentali, ma spessissimo arrivano dall’Est.
Purtroppo l’acquirente sia esso professionale (autoriparatore) o privato, non viene quasi informato se il componente è originale (con brand del produttore del componente o con il brand del produttore della vettura) o se è equivalente.
Se è equivalente, significa che è stato prodotto in occidente o in paesi LOW COST. In che modo varia il prezzo?
Quasi mai viene fatta una differenziazione, soprattutto all’autoriparatore e all’utente finale. Chi lo fa, cioè chi utilizza prodotti equivalenti low cost senza informare l’acquirente, approfitta dell’impreparazione del consumatore.
La “scatola” o “l’insegna” sono a volte l’espediente che consente di approfittare del consumatore e a volte dello stesso autoriparatore. Si omette di informare che il prodotto montato non è utilizzato dalla casa automobilistica (quindi non è un ricambio afetrmarket originale).
E il prezzo? Molto spesso non è diverso dal prezzo del prodotto costruito per il primo impianto.
Ma fate attenzione: tutto è fatto (salvo casi estremi) nel rispetto del regolamento europeo, che parla di prodotti originali (con marchio del produttore del componente o con il marchio del produttore della vettura) e di prodotti equivalenti (prodotti che soddisfano le performance richieste).
Tutti abbiamo il diritto di sapere se ci viene montato un cristallo Saint Gobain oppure Pilkington, ovvero se mi viene montato un cristallo prodotto in oriente e non identico a quello montato dal primo impianto!
Possiamo sapere quanto costa uno e quanto l’altro per decidere se vogliamo risparmiare con un prodotto alternativo? Possiamo sapere quali sono e quanto costano le alternative tra ammortizzatori, pattini freno, filtri, ecc.?
A chi si deve affidare l’automobilista?
2 commenti su “La grande differenza tra i ricambi auto: Meglio originali, aftermarket o low cost?”
Come sapere quale ricambio montava la nostra auto come primo impianto? E, soprattutto, come sapere se il ricambio aftermarket primo impianto era di qualità (quante ne sbagliano i produttori di vetture nello scegliere le specifiche?). E chi dice che l’aftermarket non primo impianto non sia di qualità uguale o migliore in quello specifico caso?
Davide, per un semplice automobilista tutto questo potrebbe sembrare aramaico, per noi che viviamo rapporti diretti con i costruttori è invece pane quotidiano. Ecco perché agli automobilisti servono dei consulenti dotati di banche dati ricambi.