Manutenzione auto senza false promesse

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Sconti sui ricambi auto: Come calcolarli prima di sbagliare acquisto su Internet ed evitare di restare vittima di meccanici e ricambisti poco trasparenti

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Torniamo a parlare nuovamente di ricambi per auto. Questa volta affronteremo quattro aspetti. In particolare nel primo tratteremo dubbi e paure degli automobilisti alle prese con meccanici e ricambisti. Nel secondo gli errori commessi durante gli acquisti on-line mentre nel terzo capirete perché per lo stesso ricambio – spesso – in rete troverete importi diversi. Infine, vi spiegherò come è composta la filiera distributiva di ricambi per auto.

Prima di tutto bisogna parlare di corretto preventivo

Innanzi tutto, deve farci capire se il meccanico ci sta trattando in maniera onesta. Su ciascun preventivo devono sempre essere presente:

  • il modello esteso del veicolo;
  • i codici degli articoli (quindi la tipologia di ricambi utilizzati);
  • la loro descrizione;
  • tempi di stacco e riattacco;
  • listino ufficiale che deve essere lo stesso su tutto il territorio nazionale;
  • la tariffa oraria di manodopera;
  • e il dettaglio del lavoro da svolgere.

Preventivi non realizzati in questo modo renderanno impossibile qualsiasi intervento di supporto da parte nostra. Inutile quindi esprimerci a riguardo. Infatti, nelle tantissime email che riceviamo ogni giorno, spesso quando vi chiediamo delucidazione sui ricambi che il vostro meccanico vuole usare, vi limitate semplicemente a dire “originale o commerciale”. Ma questo non significa nulla soprattutto in assenza delle loro tariffe orarie di manodopera. Spesso ricevete degli insignificanti “pezzi di carta” come quello che vedete in basso (ce lo inviò tempo fa una signora truffata dal suo meccanico).

preventivo incompleto meccanico
Il “pezzo di carta” rilasciato dal meccanico come preventivo

Banca dati ricambi

Durante le nostre consulenze, ci avvaliamo sempre di una banca dati internazionale costantemente aggiornata. Non diamo mai i numeri a caso come al mercato delle pulci.

banca dati ricambi auto kromeda

Eseguiamo ad esempio una ricerca su internet. In particolare, su qualche forum online dedicato al mondo delle auto, troviamo il commento di questo utente che a nostro avviso si presta benissimo a questo scopo.

commento forum frizione alfa 156

Questo automobilista, vorrebbe delle delucidazioni in merito al cambio della frizione e volano della sua Alfa 156 1900 JTD. E’ preda di tantissimi dubbi perché i meccanici della sua zona gli hanno chiesto importi da 1.050 fino ai 1.200 euro. Nel frattempo, il ricambista sotto casa per i ricambi gli chiede 800 euro, quindi grosso modo allineato con gli altri meccanici. Possiamo dire pertanto che sia i meccanici che il ricambista applicano sconti intorno al 30%.

Ora, come fossimo un comune automobilista che naviga in rete, troviamo subito un sito indipendente dove il kit viene venduto a 846 euro + IVA. Addirittura 46 euro in più rispetto al ricambista sotto casa. L’utente in questione invece, ha trovato tantissimi venditori on-line su Ebay (piattaforma che conosciamo tutti quanti molto bene) dove i prezzi variano dai 250 ai 350 euro. Chiaramente si sente truffato ma non sapendo bene da chi. Da una parte paga 250 euro mentre dall’altra 800. Con difficoltà deve cercare di capire dove acquistare senza prendere la fregatura.

Pertanto, presa la nostra banca dati Kromeda, inseriamo lo stesso veicolo. Siamo andati a vedere il dettaglio dei ricambi. Il kit frizione Valeo costa 352,40 euro + IVA. A questo dobbiamo aggiungere un reggispinta-frizione che troviamo sempre Valeo e costa 92,90 euro + IVA. Il volano in questo caso costa 629,10 + IVA. Vengono venduti anche da Alfa Romeo il kit frizione revisionato e il volano motore revisionato. Chiaramente con importi molto più bassi, però – tornando agli elementi che abbiamo citato prima – siamo intorno ai 1.074 euro + IVA.

ricerca veicolo banca dati

Quindi cosa succede?

Come già detto, sia i ricambisti che i meccanici stanno proponendo componenti con sconto intorno al 30%. C’è da capire se il meccanico in questione aveva anche applicato l’IVA o era un importo netto. Questo purtroppo non possiamo saperlo. Questi importi però ci tengono alla larga da quei venditori che propongono gli stessi ricambi con la stessa marca a 250 – 350 euro.

In questo caso, molto probabilmente o è un finto venditore che una volta ricevuti i soldi non spedisce nulla oppure – peggio ancora – qualche ricambista che ha prodotti rigenerati rivenduti come fossero nuovi. Da non escludere ricambi taroccati. Ma questo, come già detto, non lo possiamo sapere non avendo un corretto preventivo sotto gli occhi. Di certo, in nessun caso rimarremmo stupiti avendo più volte pubblicato sulla nostra pagina Facebook e tramite altri articoli, casi di questo tipo.

Noi, a differenza di un automobilista privato, possiamo esserne certi avendo una banca dati che ci consente di fare ricerche per targa del veicolo in quanto oltretutto costantemente aggiornata. E’ chiaro che un automobilista non può spendere 490 euro per una banca dati (tra l’altro neanche tra le più costose visto che molte altre in commercio arrivano anche a 800 euro l’anno). Per voi è senza dubbio un costo esagerato in quanto la spesa media di manutenzione ordinaria annuale si aggira attorno alle 750 euro compresa anche degli pneumatici. Non è nemmeno possibile acquistare i dati per un singolo veicolo. Gli acquirenti di una banca dati sono costretti a comprare tutto il pacchetto completo per quanto riguarda tutti i marchi automobilistici circolanti in Europa.

Quindi, più avanti vedremo anche qualche soluzione da adoperare per risparmiare denaro ed avere comunque dei dati certi e garantiti senza possedere una banca di questo tipo.

Vendita ricambi auto acquistati per errore

Adesso vedremo su un sito abbastanza conosciuto come Subito.it, quanti automobilisti, dopo aver acquistato dei ricambi in maniera errata, cercano di rivenderli nuovamente online. Per farlo, abbiamo selezionato la categoria “accessori auto” e inserito nel campo ricerca la parola “errato acquisto”. Abbiamo trovato tantissime pagine di automobilisti che cercano di rivendere i loro ricambi acquistati in maniera errata. Notate quante pagine esistono.

Prendiamo un articolo abbastanza comune. Ad esempio le pastiglie freno per una Punto Van del 96 pagate 37 euro. Addirittura questo utente ha pubblicato la foto dello scontrino di acquisto cercando di rivenderle a 30 euro. All’interno dell’annuncio, chiaramente, scrive “errato acquisto”.

ricambio auto errato acquisto subito

Abbiamo poi scovato un altro annuncio. Questa volta la vendita degli ammortizzatori TRW a 120 euro. L’annuncio riguarda una coppia di ammortizzatori anteriori montati su una Nissan Qashqai ma questa volta errato acquisto del meccanico in quanto richiesta di una marca differente.

ammortizzatori TRW errato acquisto

Questo utente addirittura non si è capito con il meccanico che gli ha montato una marca qualunque. Quindi sicuramente gli avrà fatto un preventivo a voce. Faccio soltanto presente che TRW è un primo produttore, quindi questi ammortizzatori sono perfettamente identici all’originale. Questo argomento tra l’altro fa parte di una delle sette lezioni su come risparmiare dal meccanico che potete ricevere via email gratuitamente.

La filiera distributiva dei ricambi auto

filiera distributiva ricambi auto

Proseguendo con la nostra ricerca abbiamo trovato, sempre per errato acquisto, una ventola di raffreddamento e un corpo farfallato di una Volkswagen Lupo a 220 euro che difficilmente quest’altro utente riuscirà a vendere (vedi video in basso).

Per spiegarvi la differenza dei prezzi, occorre farvi capire l’importanza della filiera del distributiva dei ricambi. In breve, ogni componente viene costruito da un produttore ovvero una fabbrica che costruisce un dato ricambio che rivende alla casa costruttrice che a sua volta li mette in commercio con la sua scatola e il suo logo. Un parte di questi invece vengono venduti direttamente con il logo e il listino del produttore.

Il produttore a chi vende? Oltre alla casa automobilistica, rivende anche ad un altro tipo di commerciante denominato distributore. Quest’ultimo, acquista ad un determinato sconto per poi rivendere i componenti ai ricambisti di zona. Pertanto il distributore acquista ricambi auto con un altro sconto rispetto al ricambista che a sua volta vende all’autoriparatore. Ma – come sta avvenendo ormai da qualche anno – lo vende anche direttamente all’automobilista.

Gli sconti che potreste otterrete dal ricambista sono più o meno gli stessi del meccanico. Quindi cosa succede se il meccanico vi propone un ricambio a 100 euro come prezzo di listino mentre dal ricambista lo trovate a 60/50 euro? Di certo non è il meccanico che vi sta rubando ma è il ricambista che vi sta applicando uno sconto essendo in condizione di farlo.

Il meccanico può solo applicare gli sconti qualora lo volesse (non è obbligato). Questi però, non saranno mai gli stessi del ricambista. In molti casi, il meccanico si toglie buona parte dello sconto rientrandoci chiaramente con le ore di manodopera e di tariffa.

Oggi su internet trovate anche i distributori che hanno un proprio sito e-commerce con cui propongono sconti molto più alti rispetto al ricambista. Difficile pertanto capire chi è il distributore e chi è il ricambista.

Conclusione

Raccontateci le vostre esperienze, se avete avuto a che fare con questo settore, se avete sbagliato a comprare un ricambio e se vi siete trovati a discutere con il meccanico per importi, diciamo poco trasparenti. Qui di seguito nel frattempo vi lasciamo la versione video di questo articolo.

Conosci davvero l’insidioso mondo dei ricambi auto? Sai riconoscere l’offerta di un meccanico quando ti rechi in officina oppure mentre esegui degli acquisti su Internet?

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8 commenti su “Sconti sui ricambi auto: Come calcolarli prima di sbagliare acquisto su Internet ed evitare di restare vittima di meccanici e ricambisti poco trasparenti”

  1. Antonio Raffaeli

    Sono un consulente tecnico del tribunale di Bologna, mi sono trovato spesso a dovere verificare il costo dei ricambi per riparazioni sia di meccanica che di carrozzeria. Ho riscontrato che il listino prezzi ex ANIA, ora pubblicato da Quattroruote porta dei valori diversi da quelli dei ricambisti. L’arcano è dovuto a questa giungla di passsaggi.
    GRAZIE PER IL vS. ARTICOLO CHE è UTILE E BEN FATTO.

  2. Caro Giuliano da sempre leggo i tuoi articoli che sono utili e costruttivi io vivo e risiedo in Romania qui c’e’ di tutto ma secondo me sono ricambi riciclati mi spiego io vado sempre in fiat per fare il cambio di olio e tutti i filtri e o notato che sono scritti ricambi originali FIAT fabbricati in cina solo l’olio Selenia della Petronas 5w/30 c’e’ scritto made in Italia. Giorni fa mi sono recato presso i rivenditori di oli di tutte le marche la cosa che o notato FABBRICATO IN EU che per me sono oli rigenerati e li vendono al prezzo normale anche perche i Rumeni non capiscono che sono oli rigenerati e i furbi fanno affari. Mi spieghi sono veri o rigenerati per me i prodotti in eu sono di dubbia provvenienza e non li compero sbaglio?

    1. Placido ci sono delle normative che autorizzano le aziende di settore a recuperare l’olio esausto, per sottoporlo successivamente a dei processi di lavorazione per farlo tornare nuovo. A tutti gli effetti sono “regolari” anche se la loro durata è decisamente inferiore ai chilometri consigliati dalla casa automobilistica. Questo accade specialmente quando vedete marche estere che appaltano la loro produzione in Italia presso stabilimenti generici.

  3. Buonasera Giuliano, mi capita di acquistare ricambi su siti di grossi distributori tipo Autoparti, MisterAuto, Autozona, ecc. Da quello che immagino sono grossi magazzini in Germania. Mi è capitato di acquistare ammortizzatori Monroe per la Fiesta a €150 di tutti e 4, oppure dischi freno ant. e pastiglie Brembo per la C3 a € 60. Non credo che organizzazioni del genere rischino di vendere prodotti contraffatti, le Case li beccherebbero subito, no? Il mio meccanico mi dice che x es. l’ olio motore Shell Helix Professional 5W30 acquistato on line o nel supermercato non è lo stesso di quello che hanno loro. Cosa ne pensi? Grazie.

    1. Ciao Mirco, i siti che hai citato sono in gran parte di proprietà di ricambisti (grandi) e non distributori.
      Sicuramente i ricambi da loro venduti sono certificati.
      Per quanto riguarda l’olio motore ci sono varie tipologie di prodotti che possono variare a seconda del produttore (ad esempio molti lubrificanti esteri appaltano le loro produzioni ad aziende italiane). Purtroppo nn è possibile sapere con certezza se il distributore vende al meccanico ed al supermarket lo stesso identico prodotto.

      1. Con il meccanico ( e anche con un ricambista) ho avuto una piccola “discussione”, io sostengo che sia improbabile e antieconomico che multinazionali del settore abbiano linee di produzione diversificate, piuttosto la differenza di prezzo è + facile che sia nelle grosse quantità che x es. Auchan acquista rispetto a un negozio di autoricambi. So che la questione è molto dibattuta, sbaglio?

        1. Mirco è così in molti altri settori come lo shampoo per i parrucchieri e supermarket, prodotti alimentari provenienti dalle stesse aziende con brand diversi a seconda della catena commerciale, ecc.

          E’ chiaro che a parità di prodotto (che logicamente andrebbe certificata) un supermarket tende ad abbattere il prezzo finale solo per stare in linea con le capacità economiche dei propri clienti. Diverso un grande ricambista che acquista magari allo stesso prezzo del supermarket ma diversifica lo sconto a seconda dei clienti (meccanici abitudinali, meccanici sporadici, privati, tassisti, Ncc, ecc.).
          Devi sapere che si sono inoltre delle multinazionali che vendono con il proprio brand ricambi NON prodotti da loro (es. Bosch con le cinghie, Marelli con il frenante e molte altre ancora). E’ un mercato molto complesso.

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