
L’argomento lubrificanti non viene mai trattato con la dovuta attenzione, nemmeno nelle riviste di settore che tendono solo a pubblicizzare i prodotti delle aziende/clienti che pagano per avere un pagina.
Condividiamo attraverso questo articolo un po’ di informazioni ricevute da alcuni professionisti del settore.
Dopo aver percorso molti chilometri, il motore tende a perdere potenza, aumentano i consumi e di conseguenza il rischio di fondere. I pistoni iniziano a consumarsi e anche i cilindri, il compito dei lubrificanti è proprio quello di rallentare questo processo.
Come avrai capito, l’olio motore è la linfa della nostra auto. Non sostituirlo o utilizzare un olio scarso significherebbe distruggere tutte le parti metalliche soggette ad attrito.
La scarsa informazione che regna in Italia, porta l’automobilista a scegliere i lubrificanti sponsorizzati dalle case costruttrici di auto, come per esempio la Renault con l’Elf, Fiat con Selenia e Bmw con Castrol.
Adesso non voglio gettare fango su queste case. Spero solo che dopo aver letto il mio articolo inizierai a valutarli sotto un altro aspetto. Le caratteristiche dei lubrificanti sono contraddistinte da norme riconosciute universalmente (SAE, API, ACEA), ma ci sono anche varie specifiche riconosciute dai costruttori (OEM).
Classifica SAE
Questa classificazione identifica solamente le proprietà viscosimetre del lubrificante. Il primo numero si riferisce al grado di viscosità che l’olio riesce ad ottenere a basse temperature. Per uso invernale (W=Winter). Quindi 25W, 20W, 15W, 10W, 5W, 0W alla stessa temperatura indicano rispettivamente olio con viscosità decrescenti.
Il secondo numero è descrittivo del comportamento del lubrificante con climi più miti o estivi e garantisce la corretta viscosità ad alte temperature.
Prendiamo come esempi 20, 30, 40, 50, 60, indicano, a parità di temperatura, viscosità crescenti. La sigla SAE 0W30 identifica tutti i lubrificanti adatti per climi freddi o per motori di nuova generazione, mentro un olio siglato SAE 20W 50, quindi più viscoso, è sicuramente più adatto per climi mediterranei o per motori di vecchia concezione.
Classifica API
Questa classificazione è di origine americana, con la prima lettera specifica il campo applicativo e con la seconda le performance dell’olio. Dai uno sguardo alla tabella:
- S sta per Service (veicoli a benzina)
- C sta per Commercial (veicoli diesel)
- GL sta per Gear Lubrificant (trasmissioni)
- MT sta per Manual Trasmission (trasmissioni manuali)
Nella categoria “S” la lettera più è alta, migliori saranno le prestazioni in termini di resistenza all’ossidazione, protezione e formazione delle morchie, perdite di olio a causa della volatilità, riduzione dei consumi del carburante e per finire compatibilità con i sistemi di post-trattamento dei fumi.
Attualmente, nel settore automobilistico, le specifiche più moderne sono le API SM, con caratteristiche superiori ad un API SL e così via. Nella categoria “C” viene fornito una serie di miglioramenti in termini di protezione contro l’usura, stabilità durante le alte temperature, controllo depositi pistoni, protezione contro la fuliggine e per finire perdite di viscosità. Per il comparto diesel le specifiche consigliate sono le API CJ, con caratteristiche superiori ad un API CI.
Fai attenzione ad una cosa!
Benché le specifiche superiori coprano in termini di performance quelle inferiori, è sempre opportuno utilizzare dei lubrificanti con le specifiche richieste.
Non esiste un olio migliore ma l’olio giusto!
Nella categoria “GL” (General Lubrificant), viene definito il tipo di servizio caratteristico per lubrificanti dedicati a differenziali, con ingranaggi conici a spirale o a vite senza fine e cambi manuali.
Classifica ACEA (Ed. 2004)
Queste specifiche a differenza delle precedenti, sono di origine europea. Identificano con una lettera il campo applicativo del lubrificante e con un numero le prestazioni.
- A = MOTORI A BENZINA
- B = MOTORI DIESEL LEGGERI
- C = MOTORI CON SISTEMI DI POST-TRATTAMENTO (Es. filtro antiparticolato). Oli a basso contenuto di SAPS, tipici veleni dei catalizzatori e fonte di dispositivi nei filtri antiparticolato.
- E = MOTORI DIESEL PESANTI
Le classificazione prestazionale definita nell’ultima edizione dell’ACEA sono:
- A1/B1 – Bassa viscosità con conseguente risparmio di carburante
- A3/B3 – Alte prestazioni e/o intervallo di cambio dell’olio stesso
- A3/B4 – Alte prestazioni per benzina e diesel a iniezione diretta. Applicabile a B3
- A5/B5 – Combinazioni delle caratteristiche A1+A3 e b1+b3 (alte prestazioni, basse viscosità, risparmio carburante)
Caratteristiche di “Stay in Grade”, qualità nel tempo. Non adatto a tutti i tipi di motore, per questo motivo ti consiglio di consultare prima il libretto di manutenzione della tua auto.
- C1 : oli di livello A5/B5 – Basso SAPS Bassa viscosità, FE (risparmio carburante del 2,5% circa).
- C2 : Oli di livello A5/B5 – Medio SAPS – Bassa viscosità FE (2,5% minimo)
- C3 : Oli in linea con MB 229,31 – Medio SAPS – Viscosità normale FE (1,0% minimo)
- E2 : Oli per motori aspirati e turbo di vecchia generazione. Intervalli cambio olio normali
- E4 : Oli senza limiti SAPS motori ad alta performance da Euro 1 a Euro 4 per intervalli molto estesi e senza filtri antiparticolato, ma con valvola EGR o SCR.
- E6 : Evoluzione a basso SAPS di ACEA E4. Oli per motori EURO 1 a Euro 4 con filtri del particolato e con utilizzo di gasolio con zolfo.
- E7 : Evoluzione della ACEA E5 (obsoleta), senza limiti SAPS. Oli per motori da Euro 1 a Euro 4 con cambio dell’olio ad intervalli estesi, per motori senza antiparticolato ma con EGR o SCR.
Specifiche costruttori
In Europa molte case costruttrici hanno l’abitudine di evidenziare le specifiche dei lubrificanti da utilizzare sulle loro auto. Le case interessate sono Volkswagen e Mercedes-Benz.
Non ti inserirò le tabelle con le specifiche di queste case, ma posso solo consigliarti di utilizzare un olio con le caratteristiche riportate sul libretto di manutenzione. Per quanto riguarda le marche da utilizzare, ti anticipo che a breve troverai un negozio online, dove potrai acquistare dei lubrificanti scegliendoli in base alla composizione chimica certificata attraverso delle analisi effettuate presso un laboratorio vicino Roma.
Ti dico questo perché molte case che producono olio per motori utilizzano residui di oli esausti, e poi li pubblicizzano come oli minerali al 100%.
Non è così credimi.
Oggi esistono motori che richiedono il cambio dell’olio dopo 30.000 chilometri. Case come la Renault sono andate sotto economicamente a causa dei motori, che dopo i primi due tagliandi iniziavano a dare problemi, prima sulle turbine e poi sui motori stessi (sono stati sostituiti molti motori sulle auto vendute ai tassisti romani, soggette a sforzi maggiori rispetto ai motori utilizzati dai classici privati).
Ascolto sempre i pareri dei tassisti inquanto sono per me degli ottimi banchi di prova!
Ricorda che non può un olio sostenere tali chilometraggi. Anche se si utilizzassero dei lubrificanti eccellenti, il cambio dovrebbe sempre avvenire intorno ai 10/15.000 chilometri.